mercoledì 13 aprile 2011

Il sogno in un cassetto. Chiuso.

La casta se la suona e se la canta, guardandosi bene dal dare ascolto ai cittadini, alla sovranità popolare, che di questi tempi è spesso rivendicata. Il famoso comico, Beppe Grillo, che poi tanto comico non è, organizza il V-day durante il quale raccoglie firme per avanzare una proposta di legge.
La legge si articola in tre punti:
1) Ineleggibilità in Parlamento dei condannati in via definitiva;
2) Limite dei due mandati per i parlamentari (attualmente, tra i vari recordman, si segnala Gianfranco Fini arrivato all’ottava legislatura e Massimo D’Alema giunto alla settima);
3) re-introduzione della preferenza per l’espressione di voto alle elezioni politiche.*
Vengono raccolte 350.000 adesioni.
Stando a quanto chiesto dalla legge, probabilmente, in parlamento rimarrebbero poche decine di persone.
Molti di loro dovrebbero cominciare a trovarsi un’occupazione. Sai quanti disoccupati per strada? E tutti di una certa età.  Non sarebbe facile trovare un lavoro, quindi meglio evitare. Come?
La proposta è stata presentata al Senato durante il governo Prodi, nel dicembre 2007 ma il nostro ordinamento prevede che se entro due legislature non si arriva all’approvazione, decade.
Sono le camere  a decidere quando mettere questa proposta all’ordine del giorno e se non lo fanno la proposta muore e con lei il sogno di un parlamento pulito.
Ora immaginate davvero che questa proposta venga messa all’ordine del giorno?
Credete che la casta possa auto-licenziarsi in blocco?
La prima legislatura è andata.
La seconda si presume sia agli sgoccioli.
Quindi addio parlamento pulito.

* tratto da “il fatto quotdiano”

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