giovedì 29 marzo 2012

Ma l’auto è sempre più blu…

In uno dei primi articoli trattati in questo blog facevo riferimento all’utilizzo sproporzionato delle auto blu in concessione alle pubbliche amministrazioni. Tutti hanno un’auto blu che andrebbe utilizzata solo ed esclusivamente per compiere funzioni pubbliche nei giorni lavorativi.
Spesso però, anzi quasi sempre, lo scopo delle auto blu è quello di scarrozzare i nostri politici ad eventi mondani  o sportivi. Qualcuno ha anche ritenuto opportuno andare a puttane, nel vero senso della parola, con l’auto pagata dai contribuenti.
E così tra un’auto impegnata allo stadio e una ferma sotto qualche palazzo ad attendere il padrone che è intrattenuto da qualche cara amica, il governo pensa bene che ci sia bisogno di nuove auto blu da destinare alla pubblica amministrazione.
Proprio per questo, nonostante un decreto legge, precisamente il no 78/2010 ritenesse obbligatorio, dal gennaio 2011, non effettuare spese superiori all’80%, rispetto a quella sostenuta nel 2009, per la manutenzione, il noleggio e l’esercizio delle autovetture, il buon governo bandisce una gara, scaduto l’8marzo 2012 (http://www.mef.gov.it/bandi/dettaglio.asp?idb=29027), proprio per l’acquisto di nuove auto blu, che non superino i 1600 cc, con base d’asta di poco superiore ai 9,5 mln di €.
Il buon Tonino, quello di tangentopoli, questa cosa non la digerisce e, tramite un’interrogazione ufficiale (http://www.italiadeivalori.it/images/documenti/auto_blu_interr_di_pietro.pdf) chiede al governo di giustificare questi acquisti tenuto conto che la riduzione del numero, della cilindrata e dei costi delle cosiddette auto blu, inoltre, e' stata prevista anche dal decreto legge del 6 luglio 2011 (n. 98).
A quanto pare questi 9 mln di € non li spendono loro…

martedì 27 marzo 2012

È tempo di nucleare

Sembra quasi una barzelletta di pessimo gusto.
Questo è il periodo del ritorno al nucleare. È una cosa che avviene in maniera periodica, arriva, crea preoccupazione a coloro che non lo vogliono e speranza di lucro a quei pochi che ne sarebbero entusiasti, e poi ritorna nel ripostiglio dei palazzi romani.
Il suo apparire crea costanti frizioni tra il popolo italiano che nell’ultimo referendum ha espresso parere contrarissimo (quasi la totalità dei votanti, pari al 95-96% circa ha votato contro) e lo stato rappresentato dalla classe politica che dovrebbero essere la stessa cosa ma in Italia le cose vanno un tantinello in maniera diversa, tant’è che il premier Monti, in giro per il mondo alla ricerca di capitali stranieri, in visita in Corea del Sud a Seoul partecipando ad un vertice sulla sicurezza degli impianti nucleari dichiara candidamente che :
“La consultazione popolare del giugno 2011, che ha portato all’arresto dei programmi per la produzione elettrica da fonte nucleare, non ha diminuito il nostro impegno per il conseguimento dei più alti livelli di sicurezza nucleare nel paese, in Europa e nel contesto mondiale”.
Che tradotto potrebbe significare:
Tranquilli imprenditori e mafie, ora non è il momento di parlare di nucleare vista anche la vicinanza al referendum e al disastro giapponese ma non appena possibile ci riproveremo, magari diffondendo la voce che il nucleare è necessario.
Esistono le energie rinnovabili ma evidentemente non arricchiscono come il nucleare.


lunedì 26 marzo 2012

Il bello deve ancora venire...

Da quando è caduto il quarto governo Berlusconi il paese ha smesso di essere sulle prime pagine dei settimanali di cronaca rosa e di gossip e questo è un bene ma contemporaneamente, una volta toccato il fondo ha cominciato a scavare.
Il nuovo presidente del consiglio dei ministri Mario Monti disse, nel giorno della sua presentazione, che il paese andava aiutato e le politiche riformate perché “lo dobbiamo ai nostri figli”.
Da quel giorno, precisamente il 16 novembre 2011, sono passati quattro mesi e qualche giorno e gli italiano hanno cominciato ad assaggiare le sciabolate del governo dei tecnici.
Tutto è cominciato con la Fornero, ministro del lavoro e delle politche sociali, che mentre annunciava che si stava per fare un mazzo così agli italiani e alle ormai irraggiungibili pensioni, scoppia in un pianto del tutto fuori luogo. Alla fine sarà il popolo a pagare per l’ennesima volta quindi almeno le lacrime ce le poteva risparmiare.
Il governo tecnico appoggiato da una “pastocchia” di partiti che fino a qualche giorno prima se le promettevano di santa ragione, vede all’opposizione la Lega Nord che pensa ancora di dividere l’Italia e a formare il parlamento padano.
Dopo Natale si tenta di raggranellare qualche spicciolo sguinzagliando le fiamme gialle in giro per l’Italia, in particolar modo nei luoghi di villeggiatura frequentati da persone facoltose per lo più sconosciute al fisco. I politici dissentono.
Poi col nuovo anno Monti tenta di cimentarsi nel ruolo di chi l’ha preceduto: il comico. Sostiene che il cosiddetto posto fisso è monotono. Per lui è semplice parlare poiché è stato da poco nominato senatore a vita!
Con lui anche la Fornero, che da man forte al capo dimenticando che la figlia di posti fissi ce ne ha ben due, uno dei quali all’università di mammà.
Martone, il giovane sottosegretario dalla carriera rapida, dichiara invece che i laureati dopo i 28 anni sono sfigati.
Fino ad arrivare ad oggi. 
Si mette in discussione l’art.18 dello statuto dei lavoratori. Licenziamenti più facili e chissenefotte degli operai e del loro futuro.
Un paio di giorni fa, il quotidiano “Il sole 24 ore”, candidamente dichiara che l’Italia è il paese con la pressione fiscale più alta dell’intero globo mentre Passera sostiene che l’Iva aumenterà se non si dovesse trovare altro modo per reperire risorse.
Andranno avanti fino all'aprile del 2013 mentre la politica si defila, facendo mettere a loro la faccia e a noi il culo.
E meno male che “lo dobbiamo ai nostri figli”!