martedì 27 marzo 2012

È tempo di nucleare

Sembra quasi una barzelletta di pessimo gusto.
Questo è il periodo del ritorno al nucleare. È una cosa che avviene in maniera periodica, arriva, crea preoccupazione a coloro che non lo vogliono e speranza di lucro a quei pochi che ne sarebbero entusiasti, e poi ritorna nel ripostiglio dei palazzi romani.
Il suo apparire crea costanti frizioni tra il popolo italiano che nell’ultimo referendum ha espresso parere contrarissimo (quasi la totalità dei votanti, pari al 95-96% circa ha votato contro) e lo stato rappresentato dalla classe politica che dovrebbero essere la stessa cosa ma in Italia le cose vanno un tantinello in maniera diversa, tant’è che il premier Monti, in giro per il mondo alla ricerca di capitali stranieri, in visita in Corea del Sud a Seoul partecipando ad un vertice sulla sicurezza degli impianti nucleari dichiara candidamente che :
“La consultazione popolare del giugno 2011, che ha portato all’arresto dei programmi per la produzione elettrica da fonte nucleare, non ha diminuito il nostro impegno per il conseguimento dei più alti livelli di sicurezza nucleare nel paese, in Europa e nel contesto mondiale”.
Che tradotto potrebbe significare:
Tranquilli imprenditori e mafie, ora non è il momento di parlare di nucleare vista anche la vicinanza al referendum e al disastro giapponese ma non appena possibile ci riproveremo, magari diffondendo la voce che il nucleare è necessario.
Esistono le energie rinnovabili ma evidentemente non arricchiscono come il nucleare.


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