martedì 6 giugno 2017

Dal 2001 ad oggi: come cambia il terrore

Evoluzione di un attentato
Gli attentati terroristici sono sempre più frequenti e meno eclatanti. Provate a mettere in fila e in ordine temporale tutti gli attentati e vedrete che con molta probabilità ne dimenticherete qualcuno. Cambia il modus operandi dei terroristi che sempre più frequentemente tendono ad ammazzare e non ad ammazzarsi. Cambiano i luoghi e si restringono le arie d’azione. Dagli aeroporti alle piazze fino ai singoli locali e alle strade. Cambiano le armi. Non solo ordigni esplosivi e armi di vario genere ma anche tir e macchine. In pratica la “potenza di fuoco” diminuisce assieme al numero di vittime ma contemporaneamente aumenta esponenzialmente la paura. Perfino gli attentatori hanno un profilo diverso e capita che siano persone “integrate” nella società occidentale o nati nelle nostre città. In breve potrebbe capitare che il folle omicida possa essere il “vicino di casa”.
Evidentemente è una strategia ben consolidata che tende a minare le basi dello stato sociale al fine di limitare la libertà altrui.

A chi potrebbe essere utile
Terrorizzare le masse al fine di renderle manovrabili e speculare sulle loro reazioni e sulle loro emozioni.
Comunicare ad un popolo impaurito che ormai ha individuato nell’Isis e più in generale, come nel caso italiano, nell’immigrato clandestino il nemico da combattere, è sempre più semplice. Attraverso i media e le piattaforme digitali è facile destabilizzare l’opinione pubblica e rigirarla a proprio piacimento fino ad arrivare ad un pensiero unico, omologato, che serve proprio per giustificare le azioni da intraprendere nei confronti di un nemico non visibile.

Un esempio

Dopo una tragedia salta fuori che l’attentatore era già noto alle forze dell’ordine. L’indignazione porta ad un ragionamento estremamente semplice: se lo si conosceva, per quale motivo era libero di agire? Questo ragionamento non fa una piega. Ora però vi invito a riflette sui motivi che dovrebbero portare all’arresto di un apparente libero cittadino.
Nel caso dell'ultimo attentato di Londra, Butt, uno degli attentatori era noto alle forze dell’ordine. Secondo alcuni era diventato un integralista e per questo cacciato dalla moschea di appartenenza, distribuiva volantini nel suo quartiere in merito alle elezioni, pregava insieme ad altri estremisti al Regent’s Park con una bandiera nera. Secondo voi può bastare questo per arrestare una persona e accusarla di terrorismo?
È necessario prestare attenzione a questo punto. La galoppante rabbia che monta nella società porta al volontario annullamento della libertà di pensiero. In pratica si ritorna ad una sorta di caccia alle streghe, ad un fascismo volontario e voluto all’interno del quale ogni singola persona rischierebbe il linciaggio e tutto questo verrebbe utilizzato come placet per azioni di qualsiasi genere e tipo.

È giusto avere paura e riconoscere un problema ma ciò non toglie il dovere di guardarsi attorno e di tentare di capire le “sfumature” di ogni singolo argomento.