sabato 31 dicembre 2011

I miei numeri

A conclusione di questo 2011 vorrei condividere con i lettori del mio blog i principali risultati, in termini numerici, ottenuti dal mese di aprile ad oggi.
Articoli più letti:
-          Dicono che Beeeeeeeeeeeep è cattivo! Del 26/11 con 258 visualizzazioni.
-          Lo strano concetto di famiglia. Del 2/05 con 246 visualizzazioni.
-          Il mio stipendio non si tocca… parola di parlamentare! Del 12/12 con 194 visualizazioni

Visualizzazioni dal Mondo
Italia - 5.041
Stati Uniti - 378
Federazione Russa - 274
Germania - 257
Spagna - 53
Regno Unito - 45
Francia - 9
Svizzera - 8
Ucraina - 7
Lettonia - 5

E poi altri contatti dal Brasile, dall’Equador, Dagli Emirati Arabi, dall’India, dall’Australia, dall’Egitto, dal Giappone per un totale di 6.147 visualizzazioni.
Se ho ottenuto questi discreti risultati è soprattutto grazie a tutti voi che,credo, trovate interessanti i miei articoli e le mie opinioni.
Cercherò di fare ancora meglio per rendere il mio blog ancora più presentabile e interessante cercando di migliorare anche sotto l’aspetto dei contenuti. Sono sicuro solo di una cosa: che ci sarà ancora tanto da scrivere per i prossimi anni e tutto questo “grazie” alla nostra classe politica. Se non ci fossero loro giornalisti e comici chiuderebbero i battenti.
Auguri di un felice 2012!
Enrico B. 

giovedì 22 dicembre 2011

E' pur sempre Natale!

Passavo ore ed ore a sfogliare qui cataloghi colorati e pieni zeppi di giocattoli fantasticando su quello che avrei potuto chiedere ed avere da quel simpatico vecchietto dalla bianca barba lunga e dal vestito rosso, essendo sicuro di aver fatto il bravo bambino durante l’anno.
Mi potevano dire qualsiasi cosa, anche che una vecchia fabbrica abbandonata che produceva frigoriferi era la casa di babbo natale e che dentro vi lavoravano gli elfi che stavano costruendo il mio regalo. Ci credevo. E solo qualche tempo fa mi son reso conto, affacciandomi dallo stesso balcone a distanza di anni, che quella era solo una vecchia fabbrica abbandonata.
Bastava poco per farmi fesso e contento… “non ti preoccupare a mamma, ora che scendo vado da babbo natale e gli consegno personalmente la tua letterina”.
E da quel momento era una lunga attesa fino alla vigilia, i pacchi sotto l’albero aumentavano sempre di più e insieme con loro la curiosità di sapere quali, quanti e per chi fossero i regali. Quasi mai son riuscito ad aspettare la mezzanotte e dopo a letto, pensando che: “si, anche quest’anno ho fatto il buono”.
Il giorno di Natale ed i successivi erano quelli in cui ci si confrontava con gli amici, si metteva in mostra la macchina telecomandata o il videogame, il sacco con i guantoni da pugile o qualche gioco da tavola. Eravamo tutti felici. Chi più chi meno.
Sono cambiate tante cose da quei giorni spensierati e splendidi ma la magia del natale resta sempre la stessa. C’è sempre un albero, un presepe e tante lampadine luminose che ti mettono allegria. Ti ritrovi fratelli e amici più grandi, magari una persona al tuo fianco e genitori e zii con qualche capello bianco di troppo che cercano disperatamente di nascondere e non credi più, con un po’ di malinconia, alla fabbrica di babbo natale. Qualcuno è andato via e qualcuno è arrivato.
Anche in quest’anno di crisi, dove tutti parlano e nessuno agisce, dove si tagliano i posti di lavoro e si aumentano le tasse, dove le aziende sono costrette a chiudere e gli operai a manifestare, dove i politici guadagnano una marea di soldi e chiedono sacrifici agli italiani, ci apprestiamo a festeggiare il Natale, sicuramente meno ricco di qualche anno fa. Ci saranno meno regali da scartare e qualche muso lungo in più ma in fin dei conti la felicità e la gioia di trascorrere qualche giorno in ottima compagnia nessuno può portarcelo via.
Felice Natale!
Enrico B.

martedì 13 dicembre 2011

Comicità leghista

Il comico per definizione è colui che fa ridere, che è buffo, che interpreta sempre parti comiche.
Forse però il significato di tale parola andrebbe rivisto e aggiornato. Sicuramente, ad oggi, la parola comico potrebbe avere anche un'altra definizione, ad esempio: politico italiano oppure leghista.
Eh si! La politica, ma forse sarebbe meglio dire il parlamentare o il senatore, è parte integrante della comicità italiana. Se poi oltre ad essere parlamentare si fa parte anche della lega allora ci si candida ad un ruolo da protagonista. Si, perché la lega è a tutti gli effetti una vera e propria fucina di talenti comici. Da Bossi a Bossi jr, comunemente conosciuto come “il Trota”, passando per quei geni di Calderoli e Borghezio, fino al principe delle barzellette come Ghedini.
Tutti però non hanno ancora superato il maestro.
Il maestro è colui che ha odiato l’x premier talmente tanto ma talmente tanto da allearsi alle elezioni politiche.
Quella che segue è una breve antologia di tutte le frasi amorose rivolte dal maestro al suo compagno di merende:
Berlusconi è la bistecca e la lega il pestacarne - maggio 94
È un kaiser in doppiopetto – giugno 94
Ha il parrucchino e la plastica facciale – agosto 94
Un piccolo tiranno, un dittatore – dicembre 94
Ha qualcosa di nazistoide, di mafioso – aprile 95
Quel cornuto – aprile 95
Il bandito – giugno 95
Quel delinquente – giugno 95
È un morto che parla – marzo 98
Berlusconi è peggio di Mussolini – giugno 98
Il maestro è sicuramente un esempio di coerenza!
Ce ne sarebbero altre di frasi celebri ma la lista sarebbe interminabile.
Quando la lega è al governo, i suoi parlamentari percepiscono un lauto stipendio ed una favolosa pensione o vitalizio, giurano fedeltà alla repubblica italiana e campano di rendita con i soldini pubblici di Roma ladrona. Quando invece, non sono al governo, e comunque percepiscono sempre gli stessi soldini della capitale, si inventano il parlamento padano. Ma cosa sarà mai questo parlamento padano? Sarà forse perché esiste il grana padano, che ha ragione di esistere il parlamento? O perché se ne vogliono fare uno identico a quello italiano per rubare soldi ai loro concittadini?
Si fanno il parlamento padano per fare cosa? Delle leggi? Dei decreti? Cosa fanno?
Prendono semplicemente per i fondelli i cittadini dell’Italia settentrionale con particolare cura a quelli veneti.
La lega nord, un tempo molto ben radicata sul territorio, una volta arrivata a Roma è diventata come tutti gli altri partiti. Auto blu a spese dei cittadini, stipendi stratosferici a spese dei cittadini, ristoranti a spese dei cittadini, voli a spese dei cittadini e non solo di quelli padani ma di tutti quanti, da nord a sud senza esclusione di colpi.
Quando sentite parlare un leghista ricordatevi che quello che sta dicendo è solo fantasia.
Sono tutti ladri… come gli altri… più degli altri!



lunedì 12 dicembre 2011

Il mio stipendio non si tocca… parola di parlamentare.

Quello che accade in Italia e nel resto d’Europa è ormai noto a tutti ma evidentemente c’è una minoranza a cui le cose non sono affatto chiare.
Questa minoranza è rappresentata, manco a dirlo, dai nostri politici che, nonostante il coraggio di parlare di sacrifici a quel che rimane dell’Italia, al solo pensiero di doversi dimezzare uno stipendio che comunque resterebbe da favola, diventano matti. Manco fosse tolto loro quel minimo indispensabile per tirare avanti.
Il taglio previsto sarebbe di circa 5.000,00 € dallo stipendio medio di circa 11.000,00 €. Così il compenso per un politico sarebbe di circa 6.000,00 € mensili pari a quello di un loro collega europeo.
Evidentemente i parlamentari tutti non l’hanno presa bene e sembrano intenzionati alla rivolta. Magari ce li ritroveremo in piazza a manifestare il loro dissenso per questo provvedimento. Troppo pochi 6.000,00 € mensili per tirare avanti. Troppo pochi.
Ed è meglio, per il momento, non affrontare la questione riguardante lo spreco di soldi pubblici dovuti alla corruzione e all’incompetenza dei nostri governanti.
Per rendersi conto di quanto sono “viziati” i nostri politici qui di sotto è riportato l’elenco del costo annuo di un solo parlamentare per ogni nazione della comunità europea.

I compensi dei nostri parlamentari sono direttamente proporzionali alla loro stupidità e alla loro incompetenza.
Gli stipendi sono per le persone che producono, non per chi manda in fallimento un intero paese. Perché se il paese affonda la colpa non è certo la nostra!

lunedì 5 dicembre 2011

Lasciamo fare a Monti…

Il post Berlusconi riporta alla realtà uno stato deriso e umiliato dalla classe politica e sull’orlo del fallimento.
Per anni ci hanno raccontato balle su balle, hanno anteposto i loro interessi ai problemi di un’intera nazione e come se non bastasse sono pronti a ritornare alla carica! Ma al momento hanno preso una pausa, un paio di anni per rimettersi in sesto e tirarsi al lucido per riprendersi quelle poltrone che per il momento hanno lasciato cautamente a dei professionisti. Francamente alla questione delle non elezioni immediate per cause vaghe non ci ho mai creduto e quello che sta accadendo ora rafforza la mia tesi. Sarò più chiaro.
In un primo momento ho creduto che le elezioni immediate per il nuovo premier avrebbero dimostrato alla classe dirigente quanto gli italiani siano stufi dei loro giochetti e dei loro capricci. Probabilmente gli italiani si sarebbero astenuti dal votare per evidenziare il proprio dissenso.
Le cose sono andate diversamente e si è scelto un governo tecnico.
Solo oggi però, alla luce delle misure anti crisi proposte dal governo Monti, do una risposta diversa e, per certi versi, più sensata.
La situazione è probabilmente un po’ più subdola di quello che ci vogliono far credere, del resto cosa ci si può aspettare da una classe politica come la nostra?
Alla luce di quello che chiede la comunità europea, chi partito e chi politico si sarebbe accollato il compito di dover partorire proposte di leggi così pesanti per il popolo italiano? Chi si sarebbe sognato di andare in televisione e chiedere agli italiani ulteriori sacrifici economici? Chi avrebbe avuto il coraggio di far presente agli italiani che aumenterà l’IVA, tornerà l’ICI, aumenterà l’età pensionabile, verranno tassati i beni di lusso e via discorrendo?
Sono sicuro che nessun politico italiano abbia avuto questo coraggio, perché per fare una cosa del genere ci vuole coraggio! Quindi, siccome non hanno le “palle” per affrontare la realtà, hanno chiamato un professionista e gli hanno affidato il compito, un po’ come fanno i mafiosi che per non sporcarsi le mani, assoldano un killer per ammazzare qualcuno.
Ecco. I nostri politici hanno assoldato Mario Monti.
Per essere ancora più chiari: Lo Stato è il mandante, Monti, che agisce per conto dello Stato, è il killer.
Nel frattempo loro se ne stanno seduti nei banchetti di Montecitorio a dire la propria sulla riforma. Al momento sono nascosti, poi pian piano usciranno fuori e tra un paio di anni, alla fine del governo tecnico, torneranno alla carica con i loro bei programmi elettorali da 300 pagine e con i “contratti con gli italiani”, saliranno tutti indistintamente sul carro dei vincitori manco fossero stati loro a salvarci dal fallimento. Ammesso che ci salviamo!

P.S.: Sia chiaro che l’accostamento “Monti-killer” serve solo a rendere l'idea del mio pensiero.

venerdì 2 dicembre 2011

Bye Bye euro!


La moneta unica comincia a diventare indigesta alla maggioranza dei paesi della comunità europea.
Tutto a causa della crisi economica che colpisce i nostri mercati ma soprattutto le nostre tasche.
In italia le dimissioni del premier Berlusconi aprono le porte al nuovo primo ministro Mario Monti, economista già commissario europeo e consulente dell’attuale presidente della commissione europea Barroso, a cui tocca il difficile compito di portare l’Italia fuori dalla crisi.
Il sentore è che per uscire da questa crisi quacluno debba mettere mano al portafoglio. E quel qualcuno si sa già chi è.
Ma torniamo per un momento alla questione euro.
A sentir parlare oggi i capiti di stato della comunità, questa moneta è davvero una disgrazia, la causa indiscussa di tutti i nostri problemi. Va di certo eliminata se non si vuole finire nel baratro! E così gira voce che la superpotenza tedesca stia tornando a stamapre il buon vecchio marco…
Ora però sorge spontanea una domanda: chi è che amministra i mercati e le monete? Non crederte mica che si amministrano da soli? Chi è o chi sono i responsabili di quello che sta accadendo?
È semplice accusare un qualcosa che non può difendersi. Una moneta non può difendersi. Le verità sono da ricercare all’interno di quel manipolo di geni o presunti tali dell’economia e della finanza superpagati e a quanto pare super idioti.
La crisi colpisce i ceti medi che dovranno far fronte a tutte le incompetenze di persone messe nei posti sbagliati.
In italia la situazione peggiora di giorno in giorno. Le nuove proposte di legge sono l’aumento dell’IVA, il ritorno dell’ICI sulla prima casa, l’innalzamento dell’età pensionabile che potrà essere raggiunta solo dopo 43 anni di attività e chissà quante altre ancora ne arriveranno. È facile fare queste proposte quando si ha uno stipendio da favola, una pensione o vitalizio assicurato oppure un posto da dirigente in una banca tipo unicredit! Troppo semplice!
E in un momento del genere c’è chi si permette di fare certe dichiarazioni: 


 P.S.: il ritorno alla lira non è assolutamente ipotizzabile

mercoledì 9 novembre 2011

Sotto a chi tocca! Ma a chi tocca?

Questa volta c’è poco da stare allegri in casa Pdl.
Se le scorse volte il premier, attraverso estenuanti trattative, è riuscito ad accaparrarsi quella manciata di voti che gli consentivano di rimanere ancora saldo su quella benedetta poltrona, lasciando alle opposizioni l’amaro della sconfitta, questa volta si deve arrendere. E la resa è forse ancora più amara visto che a condannarlo sono stati i suoi “cari”, quelli che lui ha sempre avuto al suo fianco … Tu quoqueverrebbe da dire!
Ma tutto sommato nulla è perduto, morto un Papa se ne fa un altro. Giusto?
Il problema è proprio questo.
E mentre Berlusconi “incorona” l’attuale segretario del partito Angelino Alfano, ministro della (in)giustizia, come suo successore, chissà cosa succede in casa Pd. Vuoi vedere che a qualcuno viene in mente di rimettersi in gioco? Ma certo che no. I giovanissimi e fedelissimi del PCI, poi divenuti maturi nei PdS e vecchi, e talvolta anche un po’ scocciati di questa sinistra, nel Pd preferiscono mantenere i fili proprio come da bravi marionettisti. Dunque facendo due conti…
Con chi correranno i centristi dell’UDC? Con chi si accorderà questa volta il brizzolato Pierferdi Casini? Forse con l’ex Fini? O magari con il moderato Rutelli che dal buon Vespa ha “cominciato a fare” campagna elettorale?  E cosa dirà il cattolico Nichi Vendola? Vuoi vedere che rientra Bertinotti, il comunista dal portafogli d’oro? O magari Oliviero Diliberto! Certo che se possono rientrare loro non esiste alcun motivo per il quale non possa tornare a Roma uno degli acerrimi nemici della malavita, Mastella!
E, nel frattempo lo spread aumenta, e noi ci indebitiamo, fra un po’ siamo sull’orlo del precipizio, anzi, già ci siamo e qui si parla di elezioni. E chi le paga le elezioni? Sempre con la stessa legge elettorale?
Nel frattempo il fido Minzolini, a differenza di Santoro che sbarca sul web perché in tv troppo seguito, continua imperterrito con i suoi editoriali che hanno, come accede da un po’ di tempo in RAI, lo scopo di difendere il premier e questa volta anche se stesso perché se il governo va a casa lui lo segue a ruota.
Occhio gente, tra poco torneranno a riempirci la testa di frottole, di come sono bravi e di come guideranno “questo grande paese” fuori dalla crisi e di come si diminuiranno gli stipendi e di come metteranno freno all’evasione fiscale e combatteranno le mafie e così via. Non facciamoci prendere per il c…!
Questa gente vada pure a lavorare. Sul serio. E con la pensione dopo 40anni di contributi!

mercoledì 26 ottobre 2011

Dicono che Beeeeeeeeep è cattivo...

È senz’altro difficile formare una band, scrivere musica, girovagare per locali con la speranza che prima o poi qualcuno ti ascolti, scrivere canzoni e allo stesso tempo pensare che queste debbano sfuggire alle grinfie di coloro che sono in alto, ma se pronunci il nome SUO invano … beh allora te la vai proprio a cercare. E non importa che tu sia una stella del rock, un cantautore di fama nazionale  o un gruppo di tante belle speranze come Le Strisce.
Davanti a lui siamo tutti uguali.
Non parliamo di esperienze mistiche o paranormali ma semplicemente di censura. Tutto qui. Solo ed esclusivamente censura.
Il tema si ripropone e affrontarlo di volta in volta diventa sempre più complicato perché sempre più sfuggente e anomalo. Se certe cose non te le dicono, non le verrai mai a sapere. Ma per fortuna mi sono trovato al posto giusto, al momento giusto.
Di cosa si possa parlare dopo un concerto è di facile immaginazione e parlando di performance, di live, di tour e di canzoni alla radio è uscita così, quasi come una cosa normale, la parolina magica: censura.
L’ultimo singolo delle Strisce “lasciare tutto andare” del secondo album Pazzi e poeti, andato on air nelle radio locali e nazionali ha subito una “piccolissima” censura. Piccolissima perché la censura riguarda una sola parola: Berlusconi.
La canzone che sembra racchiudere in poche righe l’essenza della società italiana, ha avuto l’onore di essere presa di mira dai censori.
Il tutto a causa di una frase che apparentemente non sembra destare grande clamore: … Dicono che Berlusconi è cattivo, ditelo ai preti che è come un bambino ….
Ora, sinceramente, voi che leggete, cosa ci trovate di così infamante da essere censurato?
Francamente io non ci trovo niente di strano. Solo un pensiero che accomuna migliaia d’italiani. Tutto qui.
Le Strisce si accodano alla lunga lista di artisti censurati come Fabrizio De Andrè per la celeberrima  “Bocca di Rosa” che in una frase in particolare dice: “… Spesso gli sbirri e i Carabinieri al loro dovere vengono meno, ma non quando sono in alta uniforme e l'accompagnarono al primo treno" e diventò: "Il cuore tenero non è una dote di cui sian colmi i Carabinieri, ma quella volta a prendere il treno l'accompagnarono malvolentieri"  o come Giorgio Gaber che nel 1980 Venne fuori con il brano “Io se fossi Dio” quasi clandestino! Anche i 99 Posse hanno assaggiato la censura con il brano “L’anguilla” alla fine degli anni 90.
Le Strisce, a differenza di tanti loro colleghi, che hanno fatto “solo” palesi accenni ai potenti di turno senza mai fare nomi, tra gli ultimi il vincitore dell’ultima edizione di Sanremo, Vecchioni, con la frase … per il bastardo che sta sempre al sole … tratta dalla canzone “Chiamami ancora amore”, hanno avuto il “torto” di essere troppo espliciti.
 Ma se tanto mi da tanto allora cosa dovrebbe dire il vicino di casa di Davide (cantante)? (leggetevi il testo del brano “Are you ok” tratto dall’album “Torna ricco e famoso” anno:2010)
E qui l’accusa è molto ma molto pesante!!
Purtroppo non sono riuscito a recuperare il brano censurato ma comunque potete ascoltarlo NON CENSURATO qui sotto!


p.s.: mentre ultimavo la stesura di questo articolo il sito del fatto quotidiano ha pubblicato questo video. Indovinate un po’ di cosa si tratta? … tira aria di censura!

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/10/25/venditti-dedica-un-brano-a-berlusconi/166260/#.TqblmKCJBkw.facebook