venerdì 17 ottobre 2014

Sempre la stessa storia

Dopo 8 mesi dall'ultimo articolo pubblicato su questo blog, avrei preferito tornare a scrivere commentando qualche bella notizia ma purtroppo le cose non sono affatto cambiate.
Gira che ti rigira, ci son sempre le stesse facce che fanno sempre le stesse promesse e che ottengo sempre gli stessi pessimi risultati nascondendoli dietro false dichiarazioni e mentendo spudoratamente senza che nessuno, certe cose, le faccia notare.
È l’Italia dell’articolo 18, è l’Italia della disoccupazione giovanile al 44,2%, è l’Italia delle alluvioni, degli alluvionati e dei terremotati, l’Italia delle pensioni d’oro, l’Italia dei ladri in giacca e cravatta e dei cervelli in fuga
Quanto vale il nostro paese? Vale quanto la tragedia di Genova, la stessa del 2011.
Per tre anni non è stato mosso un dito per risolvere il problema. C’è chi ancora invano chiede aiuto a questi pagliacci che nel frattempo hanno cominciato il gioco dello “scaricabarile” nell’attesa che l’attenzione mediatica volga altrove, lasciando così la Liguria senza troppi pensieri al grido di vi saremo vicini…
Un paese senza dignità, che per far bella figura con l’Europa sempre più teutonica, continua ad “ospitare” immigrati che scappano dai loro paesi d’origine martoriati da guerre e malattie senza una benché minima idea di dove sistemarli e di come aiutarli. Il sistema è al collasso ma non ci si ribella alla bella Angela.
Ogni giorno che passa la guerra tra poveri è sempre più accesa.

Ogni giorno che passa politici e banchieri ingrassano sempre più.
Ogni giorno che passa sarà sempre quello di un Renzi o di un Berlusconi…

Viva l’Italia e gli italiani!!!

venerdì 14 febbraio 2014

C'era una volta!


C’era una volta un paese che per eleggere i propri leader utilizzava un metodo un po’ strano: l’elezione. Questa azione consisteva nel chiedere ai cittadini che avessero raggiunto la maggiore età, di esprimere una preferenza, di destra o di sinistra, ma anche di centro, o un po’ di destra e un po’ di sinistra, comunque una preferenza.

Il cittadino usciva contento dall’urna elettorale convinto di aver contribuito a cambiare il paese, se in meglio o meno lo avrebbe scoperto durante la legislatura. Prima accadeva così.

Ora invece si è pensato che i cittadini non siano in grado di poter apporre una X su un comunissimo pezzo di carta così, da qualche anno a questa parte, si è deciso di scavalcare questa inutile tradizione e di insediarsi al governo senza chiedere a nessuno.

È stato così per Mario Monti un economista che guidava i politici, poi Enrico Letta, quello delle larghe intese, poi, stando alle ultime nuove dovremmo ritrovarci Matteo Renzi, leader del PD . il tutto senza uno straccio di voto, uno straccio di una campagna elettorale, uno straccio di niente.

Ora mi viene da chiedere: ma perché se sono così convinti della bontà delle loro azioni preferiscono tener fuori il loro elettorato da una decisione così importante?

Perché ci si va a confrontare con un pregiudicato che tanto male ha fatto all’Italia intera, per giunta ex leader dell’opposizione?
Perché hanno votato contro l’abrogazione dell’attuale legge elettorale?
E poi perché si canta bella ciao dopo aver regalato 7 mld di euro alle banche?

Sono domande a cui non ci sarà mai una risposta ma c’è una cosa che non dovrebbe passare inosservata: sono circa 3 anni che cambiano il governo ma non chiedono agli italiani di esprimersi sulla questione. Cosa vuol dire? A cosa stanno pensando? Dove vogliono arrivare?

Meditate gente, meditate!