venerdì 15 aprile 2011

Destinazione Italia!

Una piccola analisi di quello che attualmente è un bel problema per i nostri politici. L’immigrazione.
Questo fenomeno è legato alla nascita e all’essenza dell’umanità. L’essere umano migra verso altri territori in cerca di migliori condizioni economiche e sociali.
In Italia il fenomeno ha inizio negli anni 90 per poi via via accentuarsi fino ad arrivare alle condizioni di seguito descritte.
In Italia vivono circa 60 milioni di persone e di questi 60 milioni, 3.891.295 sono stranieri, rappresentando il 6,44% dell’intera popolazione.
Di questi stranieri, però, i dati Istat risalenti al 1 gennaio 2009, ci dicono che 2.987.489, quindi il 76,77%,  sono stranieri non comunitari regolari.
Il numero maggiore di ingressi riguardano il Marocco; seguono l’Albania, l’Ucraina, la Cina e la Moldova e principalmente per motivi di lavoro e famiglia.
Dal 2003 c’è stato un costante aumento degli immigrati:
Nel 2003 1.549.373, nel 2004 1.990.159, nel 2005 2.402.157, nel 2006 2.670.514, nel 2007 2.938.922, nel 2008 3.432.651.
Attualmente, i 3.891.295 immigrati sono così ripartiti:
2.417.910 stranieri, quindi il 62,14% risiede nell’Italia settentrionale;
353.434 stranieri, il 9,06%, risiedono in Italia meridionale;
976.782 stranieri, il 25,10%, risiedono nell’Italia centrale;
144.169 stranieri, il 3,70%, vivono nell’Italia insulare.
I calcoli sono stati effettuati sulla quantità totale di stranieri presenti in Italia e non per comunitari e non.
Nell’Europa occidentale i tassi di stranieri sono i seguenti: Regno Unito (4,8%), Francia (5,8%), Italia (7,1%) Germania (8,9%), Spagna (11%), Paesi Bassi (4,3%), Svezia (5,3%), Belgio (8,6%) e Svizzera (20,7%).

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