mercoledì 21 novembre 2012

La lega non ti abbandona mai… nemmeno al cinema!


Andare al cinema dovrebbe rappresentare un momento di svago, un momento della tua giornata in cui sei seduto su una comoda poltroncina a vedere un film, senza troppi pensieri.
E così quando entri, ti siedi, vedi trailer di film che sei sicuro che andrai a vedere, e poi, quando passa la pubblicità ti imbatti in una cosa strana, non definibile! Credi che sia un film di quelli ambientati nel medioevo, con questo cavaliere sul suo cavallo che va per i boschi di un paese non definito, con in mano una bandiera bianca con croce rossa e un sole celtico in alto a destra! È il sole celtico che ti lascia pensare… vuoi vedere che c’è qualcosa di politico dietro? Ma no… non è possibile, questo è un cinema, qui si vedono solo i film!
E invece no! A fine spot compare il simbolo della padania con il nome del vecchietto imbalsamato, quello che rubava i soldi al partito per far si che il figlio prendesse uno straccio di laurea in Albania. Il tutto condito da frasi di qualche film, di quelle che ti fanno pensare: che gran discorso!!!
Per la prima volta ho pensato che nemmeno al cinema, in quelle quattro mura, si possa star lontano da questi cialtroni! Ma poi in una sala del profondo sud… a Casoria (NA)!
Non so se a qualcuno sia mai capitato ma vi garantisco che a fine spot, nella sala quasi piena, è scoppiata una fragorosa risata…
Vi allego il link dove potrete vedere lo spot che invade anche i cinema... buona visione!







sabato 10 novembre 2012

E' tempo di cambiare...


Si avvicinano minacciose le prossime elezioni politiche. Minacciose tanto per il popolo che veramente non sa più a che santo votarsi, tanto per la classe politica che ultimamente non riesce, come successo negli anni precedenti, ad abbindolare il paese con le solite chiacchiere.
Così, a circa 4 mesi dall’apertura delle urne si cerca disperatamente di cambiare le regole del gioco a cui tutti hanno partecipato; la legge elettorale.
L’attuale legge elettorale, la n. 270 definita poi porcellum, fu presentata dall’ex ministro per le riforme on. Calderoli, lega nord, per volontà di Berlusconi.
Questo tipo di legge elettorale andava evidentemente bene per tutti visto che nessuno si è interessato più di tanto per cambiarla.
Ora però, a partecipare alla spartizione dei seggi c’è qualcuno che gli stessi politici hanno snobbato fino a ricredersi doverosamente dopo i risultati delle elezioni siciliane: il Movimento 5 stelle di Grillo.
Risultato il “partito” più votato in Sicilia, potrebbe effettivamente dare non poco fastidio in parlamento e per questo si cerca di tagliarlo fuori nemmeno in maniera tanto subdola.
Infatti Rutelli, leader dell’ Api, ha dichiarato candidamente che quello che viene proposto in parlamento è un provvedimento per tener fuori il movimento che altrimenti avrebbe troppi seggi grazie alla legge da loro voluta.
A Rutelli si affianca Schifani, indagato per concorso in associazione mafiosa, visti i suoi rapporti con esponenti delle cosche siciliane, visibilmente preoccupato.
Sai che smacco se veramente dovessero arrivare persone preparate in parlamento?
C’è poco da dire ormai. Per evitare problemi cambierebbero anche la legge elettorale… che briganti!
Non facciamoci abbindolare da numeri e percentuali… ad aprile facciamoci un bel regalo… mandiamoli a casa!

mercoledì 31 ottobre 2012

Americanizzazione in atto... e tu cosa ne pensi?

Abbiamo cominciato a dare nomi "catastrofici" a semplici temporali, passiamo interi fine settimana all'interno di centri commerciali, festeggiamo halloween, festa che non ci appartiene... frà un po compreremo il tacchino per la festa del ringraziamento e festeggeremo il 4 luglio.... perchè dobbiamo imitiamo così spudoratamente gli americani???


risposte:

Ntò Mc: chi ci ha liberati? per non parlare del Piano Marshall, la NATO e la guerra fredda. Amen!

G. Lopes: Perchè sono meglio di noi, un grande popolo ed hanno fatto in 300 anni più passi in avanti di noi in 4000. Compresa la mafia...

C. Improta: perchè tutti i nostri millenni di storia sono andati in fumo... in pochi anni... e pensare che Vespucci, Colombo, erano dei nostri e lavoravano per altri...

F.Frulio: semplicemente siamo vittime della globalizzazione!!! siamo ancora in tempo per uscirne...

Ntò Mc: ragazzi gli americani dal vuoto hanno approfittato di 2000 anni di cultura europea per creare la loro sull'onda del consumismo, chissà come saranno le cose tra 1500 anni, sempre se prima i cinesi non comprino tutto e tutti

E voi cosa ne dite? lasciate un commento sotto l'articolo oppure un post su https://www.facebook.com/pages/Se-tu-solo-sapessi/178419088929732?ref=hl



martedì 30 ottobre 2012

The winner is...



In Sicilia si sono da poco concluse le elezioni per il nuovo governatore.
Il vincitore, colui che governerà la regione sicula, Rosario Crocetta sponda pd, dovrà però cercare immediatamente alleanze per assicurarsi un po’ di tranquillità visto che i risultati elettorali lo danno per vincitore ma non con la maggioranza assoluta visto che alle urne ha preso il 30,5% dei voti.
Il punto che volevo analizzare però è sostanzialmente un altro:
Il rapporto tra queste elezioni e quelle del 2008 nella stessa regione Sicilia.
Il dato che sto per fornirvi è estremamente curioso e potrebbe farvi cambiare idea su quella che spesso viene definita vittoria.
Verranno messi a confronto i dati dei maggiori partiti delle elezioni regionali del 2008 e del 2012 della Regione Sicilia.
Anno 2008                                
partito
preferenze
%
LOMBARDO
1.862.959
65,35
pdl
900.149
33,42
movimento per l'autonomia
375.587
13,95
UdC
336.826
12,51
Sicilia forte e libera
119.892
4,45
democratici autonomisti
101.449
3,76
FINOCCHIARO
886.044
30,38
pd
505.420
18,75
Sinistra arcobaleno
131.213
4,87
Per la Sicilia
83.700
3,11
Idv
49.726
1,85
SONIA ALFANO
69.511
2,44
M5s
46.396
1,72
                                                         
Anno 2012
partito
preferenze
%
MUSUMECI
521.022
25,73
pdl
247.351
12,91
cantiere popolare
112.169
5,85
Alleanza di centro
5.017
0,26






CROCETTA
617.073
30,47
pd
257.274
13,42
UdC
207.827
10,84
Unione democratica per i con.
100
0,005
MARANO
122.633
6,1
Idv
67.738
3,53
CANCELLIERI
368.006
18,17
M5s
285.202
14,88

Di seguito,inoltre, è riportata una tabella dove viene evidenziata la differenza di voti tra il 2008 e il 2012.
In rosso sono riportati i dati decrescenti, ossia quelli che dal 2008 al 2012 sono diminuiti.
In nero sono invece riportati i dati crescenti nell'arco dei 4 anni.
partiti
diff. Voti
%
Pdl
-652.798
-72,52%
Pd
-248.146
-49,10%
Udc
-128.999
-38,30%
Idv
18.012
+36,22%
M5s
238.806
+514,71%

Ora, dopo aver analizzato questi dati, possiamo dire chi sono i vincitori?

venerdì 28 settembre 2012

Se non hai un I Phone...


“Il decorso storico ha portato la mia generazione ad assimilare che Google ci controlli e che Facebook ci lobotomizzi. Ma usare Instagram per darsi arie da fotografo, forse è ancora peggio. Da ribelli utilizzatori di i Phone “oggetto progressista e di sinistra” si diventa tutti pecore dello stesso gregge. Contenti voi.”
Mai frase fu più approvata. Per giunta pubblicata il giorno prima dell’uscita dell’ I Phone 5 targato Apple.
È sempre più evidente che il mercato globale, attraverso un sistema poi non così difficile da capire, ci rende schiavi inconsapevoli di cose di cui potremmo farne tranquillamente a meno.
È ovvio che il discorso non va ristretto solo ed esclusivamente all’oggetto in se ma va obbligatoriamente allargato al tutto il contesto sociale in cui viviamo, dal cibo alle mode, dal modo di pensare a quello di agire.
Ultima dimostrazione dell’effetto che ha ormai il mercato globalizzato sulla società moderna è la questione legata proprio all’uscita del nuovo smartphone Apple.
Il nuovo che avanza potrebbe dire qualcuno che aspetta da 2 giorni prima fuori al negozio, senza accorgersi che in realtà di nuovo c’è ben poco e che sicuramente la maggior parte di coloro che compreranno cellulari del genere non riusciranno a sfruttarne le reali potenzialità. Basterà, del resto, esibirlo per darsi un tono e dimostrare che si fa parte di un target di persone cool!
Senza I Phone non si va da nessuna parte! Del resto lo diceva la stessa pubblicità della Apple... “se non hai un I phone… non hai un Iphone” ricordandoti che se non hai un cellulare del genere sei fuori dal mondo.
Il messaggio che probabilmente può essere colto è però un altro: non importa chi tu sia, l’importante è averlo. Così siamo tutti uguali.
È ormai tutto a portata di tutti grazie alle mille e più promozioni delle compagnie telefoniche nel caso specifico. È questo l’obbiettivo del mercato. Renderci tutti uguali.
1000 €per un cellulare? Ma lo si paga a rate, 30 € per 3 anni…
Vuoi comprare la macchina da 50.000 € e fai l’operaio che all’anno di euro ne guadagna quasi la metà della metà? Non è un problema, si può fare! 100 € al mese e che saranno mai…
Vuoi fare la vacanza come il grande avvocato anche se sei un cassintegrato? Che problema c’è! Un bel prestito e si parte…
Si dovrebbe avere la capacità di mettersi a pensare qualche minuto prima di agire e rendersi conto che se determinate cose non sono alla nostra portata obbligatoriamente devono restare la dove sono!
L’essere accettato in una società non vuol dire mettersi al pari con gli altri sotto il profilo economico quasi come fosse una gara a chi mette sopra! Il concetto di società è un altro, è quello di condividere fini e comportamenti attraverso le relazioni e non attraverso l’acquisto di un I Phone!

Ne approfitto per citare colui che ha “ispirato” questo articolo: Antonio Moschella de http://www.ilcatenaccio.es/it/

venerdì 27 luglio 2012

Ilva: "croce e delizia" del popolo tarantino


I primi anni del novecento Italiano sono stati caratterizzati da un sempre crescente sviluppo industriale che spingeva il “nuovo paese” tra quelli più ricchi ed industrializzati. L’economia agricola avrebbe fatto da sostegno a quella che era la nuova era industriale italiana sviluppatasi, in particolar modo, nel settentrione d’Italia andando a formare quell’ormai famoso triangolo industriale che vedeva interessate la Lombardia, il Piemonte e la Liguria con i propri capoluoghi.
Oltre al “triangolo” settentrionale però, altro punto di forza dell’industria pesante italiana è rappresentata dall’Ilva di Bagnoli (NA) e Taranto che hanno si un forte impatto sul territorio in termini ambientali ma che allo stesso tempo riescono a dare lavoro a migliaia di famiglie.
All’inizio degli anni 90 Bagnoli chiude per sempre ma i simboli della memoria sono ancora presenti sul territorio. Ora tocca a Taranto.
La questione è veramente complicata. Da un lato la magistratura che fa il proprio dovere, dall’altra circa 5.000 persone che da un giorno all’altro si trovano senza lavoro.
Una frase in particolare di uno dei lavoratori in rivolta mi ha lasciato di stucco: e ora cosa mangeranno i nostri figli? Aria pulita?
La situazione drammatica obbliga a porsi questo tipo di interrogativo. La risposta, probabilmente, non riuscirà a dare una soluzione che possa accontentare le due parti in gioco.
Certo è che continuare a respirare i fumi dell’Ilva non giova alla salute dei cittadini.
Il problema, come al solito, andrebbe affrontato a monte, quando si sarebbe dovuta prevedere l’ipotetica chiusura dell’industria pesante e attivarsi per la riconversione degli operai.
Voi lettori cosa ne pensate? 

p.s.: di fianco è riportato un sondaggio in base all’articolo appena letto.

lunedì 23 luglio 2012

Il ritorno dei morti viventi


Mi son reso conto che l’ultimo articolo postato sul blog risale ormai al 25 maggio scorso, ovvero circa 2 mesi fa. Dall’articolo che affrontava la questione dell’inno nazionale fischiato dai tifosi del Napoli in occasione della finale di Coppa Italia, ne è passata di acqua sotto ponti.
In particolare hanno tenuto banco le questioni legate all’avvicendamento ai vertici della lega con Maroni che “finalmente” scalza dalla poltrona di segretario generale il sig. Bossi e famiglia che, come accade spesso in quell’ambiente, dimentica l’immediato passato e si dichiara innocente accusando, come suo solito, coloro che gli danno da mangiare, ossia i suoi colleghi parlamentari romani.
Ben più importanza ha avuto la questione della spending review, volgarmente detta “revisione della spesa pubblica” introdotta dall’allora ministro dell’economia Padoa Schioppa per il governo Prodi.
Secondo una nota del governo “la riduzione della spesa non incide sulla quantità di servizi erogati dalle pubbliche amministrazioni che restano invariati, va invece a colpire gli eccessi di spesa” e che “I risparmi ottenuti consentiranno di evitare sia l’aumento di due punti percentuali dell’IVA per gli ultimi tre mesi del 2012 e per il primo semestre del 2013, sia di estendere la clausola di salvaguardia in materia pensionistica prevista dal decreto legge “Salva Italia” ad altri 55.000 soggetti, anche se maturano i requisiti per l’accesso al pensionamento successivamente al 31 dicembre 2011. Complessivamente, l’importo a favore dei lavoratori “salvaguardati” è di 1,2 miliardi ( a partire dal 2014)”.
Anche questa volta si è parlato dell’abolizione delle province… vedremo.
Ma la cosa più inquietante che da qualche giorno circola ormai con insistenza la voce che conferma la ricandidatura dell’ex premier Silvio Berlusconi alle prossime elezioni.
Evidentemente il fatto di doversi presentare ai mille processi a suo carico gli ha fatto tornare in mente i bei tempi, quando si escludeva da qualsiasi aula di tribunale grazie a qualche piccola leggina varata in suo favore. E quando era libero di partecipare a festini orgiastici con minorenni senza il minimo problema. In poche parola non gli va di condurre una vita da persona normale, lui vuole sempre il massimo.
Ma la vera cosa preoccupante è che anche questa volta il cavaliere di Arcore potrà contare su un bel po’ di voti. L’aver portato il paese alla derive non lo preoccupa, visto che ha pensato bene, insieme ai colleghi tutti, di affidare quel che rimane d’Italia a Monti e spesso mi domando perché proprio a lui, uomo Bilderbelg, ma questa è un'altra storia.
Se le ultime campagne elettorali hanno visto slogan del tipo:
La sinistra ha messo il paese in ginocchio RIALZATI ITALIA,
Un milione di posti di lavoro per tutti,
Meno tasse per tutti e via dicendo, oggi invece, potrebbe tranquillamente tornare a promettre pezzi di pane e pacchi di pasta, come faceva qualche suo avo.
A sto poveretto mandiamolo in pensione!