mercoledì 9 maggio 2012

Uscimmo a riveder le stelle…


Secondo il capo dello stato Italiano, Giorgio Napolitano, i risultati ottenuti dal movimento 5 stelle capitanato dal comico genovese Grillo, non rappresentano niente. Che del “boom” di cui tutti i giornali parlano, lui non se n’è accorto sostenendo, data l’età, di ricordare solo il “boom” degli anni ’60.
Poco male perché di sicuro se ne saranno accorti con una certa amarezza soprattutto i leader dei partiti politici, oltre al popolo italiano.
Ma andiamo con ordine.                                                              
Prima di questa tornata elettorale la triade A.B.C. ha tentato di denigrare in maniera palese l’unico avversario presente (m5s), visto che i tre partiti che rappresenterebbero la maggioranza degli italiani sono divisi nei comuni ma insieme al parlamento.
Viene da se che parlare di nemici sarebbe alquanto paradossale.
Il tentativo di denigrazione però si riduce a semplice attacco personale ad un comico che “pubblicizza” in maniera alternativa un movimento e che, cosa principale, non è candidato e pare non abbia alcuna intenzione di farlo.
Ma prima di metterla sul personale ci hanno messo in guardia dall’antipolitica e dalla demagogia tentando di mettere in cattiva luce tutti quelli che cercano di dire le cose come stanno.
Tentativi andati abbondantemente a vuoto visto che il vero vincitore di questa tornata elettorale è proprio il movimento 5 stelle che ottiene risultati inaspettati. In alcune città supera addirittura il 20% delle preferenze e a Parma, con circa 25.000 voti, va al ballottaggio.
Il Pdl è stato letteralmente asfaltato, distrutto, spazzato via.
L’Udc è strano: in certi comuni ha appoggiato il centrodestra e in altri il centrosinistra, autoproclamandosi la terza forza del paese.
Il Pd si va nascondendo dietro candidati del Sel come a Genova e le prende di santa ragione, pur andando al ballottaggio, a Palermo.
Il premio per la dichiarazione più assurda va ad Angelino Alfano che candidamente dichiara: Registriamo la sconfitta, ma non è una catastrofe! Beh se non è catastrofe questa…
I risultati migliori del movimento sono stati ottenuti al nord mentre al sud evidentemente c’è ancora la cultura del “Se mi votate…”
Il vento sta cambiando e qualcuno ha paura…


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