mercoledì 4 maggio 2011

Ricordi un pò sbiaditi

Era un pomeriggio come tanti altri quello dell’ 11 settembre 2001, da poco rientrato dalle vacanze con un occhio al passato appena trascorso  e uno sguardo al futuro.
Da li a pochi giorni avrei cominciato il mio secondo anno di liceo.
Tornavo con mio padre da qualche parte, forse dalla cartoleria, passaggio obbligato per tutti gli studenti che si apprestano a cominciare l’anno scolastico. Gli amici del parco mi aspettavano per poter giocare a calcio, avevo una certa fretta.
Entrati nel palazzo una signora disse queste esatte parole: “hanno attaccato i gemelli e o’pentagono”.
Incuriositi, non appena aperta la porta, accendemmo la tv e subito capimmo quello che la signora del primo piano voleva comunicarci!
Non sembrava vero.
Quelle cose si vedevano solo nei film ma in quel momento erano l'esatta realtà, quella che nessuno avrebbe mai immaginato.
Non ricordo sinceramente cosa mi passò per la testa, ma senza dare troppa importanza alla cosa, anche se leggermente preoccupato per le modalità dell’attentato, scesi di corsa giù al parco e con l’aria di chi la sa lunga comunicai quello che avevo appena ascoltato alla televisione.
Il nostro pomeriggio, comunque, sarebbe passato in compagnia di una pallina, di due pezzi di marmo per segnare i pali della porta, la voce inconfondibile del custode e una fredda bottiglia di the!
È esattamente da quel giorno che il nome di Osama Bin Laden è entrato prepotentemente nella testa di tutto il mondo. È lui il mandante dell’attentato agli Stati Uniti. È lui che spaventerà il mondo occidentale per dieci anni. È lui che, ogni volta che il ricordo sembra svanire, ricompare con video minacciosi facendo piombare nella paura mezzo mondo.
Migliaia di servizi televisivi, quintalate di articoli di giornali, video , approfondimenti, scoop, interviste e tutto quello che un episodio del genere può comportare.
Quasi dieci anni dopo arriva la notizia che tutto il mondo avrebbe voluto sentire nello stesso 2001.
Questa volta è mio padre che pronunciando le classiche parole di chi deve tirare il proprio figlio giù dal letto, esclama, con soddisfazione: “hanno ucciso Bin Laden”.
La notizia è di quelle forti! Tutti ne parlano, qualsiasi sito da la notizia che rende felici mezzo mondo, in particolare i cittadini della grande mela che più di tutti hanno pianto.
A differenza di dieci anni fa, ad aspettarmi giù al parco non c’è più nessuno, la scuola è finita da un pezzo e la signora del primo piano si è trasferita. È rimasta solo la voce del custode!
Bin Laden ormai è morto o almeno è quello che i media ci raccontano, l’America festeggia e i talebani cercano il successore.

Chi è il colpevole?




1 commento:

  1. pero a voc e Don Giuvann è semp a stess:

    "Bin Laden è muort però è orari' e saglì"

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