giovedì 12 gennaio 2012

Sosteniamo la camorra!


E pensare che Monti, nel giorno del suo insediamento a Palazzo Chigi ha parlato di equità.
A quest’ora il deputato-indagato Nicola Cosentino, su cui pende un mandato d’arresto della direzione antimafia di Napoli per essere colluso con gli ambienti mafiosi casalesi, starà brindando assieme ai suoi colleghi per averla fatta franca.
Ebbene si. Anche questa volta un politico, addirittura sottosegretario all’economia durante l’ultimo governo Berlusconi, evita il carcere grazie all’immunità parlamentare. Quindi il concetto di equità di cui parlava il professor Monti è circoscritto solo alla “povera gente” che non ha né santi in paradiso né un posto da deputato alla camera.
La camera dei deputati, con voto segreto e chissà perché, ha negato la richiesta d’arresto con 309 voti contrari. Anche quello che offende il presidente della Repubblica Napolitano apostrofandolo con il vecchio, logoro e ormai stancante appellativo di terrone, che fa sempre la morale a questo o a quello, che è stufo di Roma ladrona ma non dei soldi che riceve dalla stessa città che lui denigra in continuazione, ha espresso parere contrario all’arresto. Guai a mettersi contro il padrone. E se poi capitasse ad uno dei suoi? Potrà sempre ricordargli quanti dei suoi sono stati salvati grazie anche all’aiuto leghista.
È forse questo il concetto.
Non potranno mai, salvo casi clamorosi, dare la possibilità alla magistratura di fare il proprio corso e di mettere le mani su un componente della cricca. Fa comodo a tutti. Evidentemente anche il resto del parlamento, o almeno coloro che si sono espressi in maniera contraria all’arresto, ha i propri interessi.
È il caso di riportare una frase del giudice Paolo Borsellino, vittima della mafia ma non solo, che è l’emblema di quello che è oggi la situazione attuale: “Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio, o si fanno la guerra o si mettono d'accordo".
Non servono altre parole per esprimere altri concetti.





2 commenti:

  1. Immancabile mio post di supporto: e' 5 mesi che il procedimento avverso Cosentino va avanti, il suo arresto è stato già respinto una volta. In 5 mesi avrebbe già potuto fuggire o inquinare le prove o reiterare nel reato. Il Parlamento non ha ritenuto potessero sussistere queste circostanze. Per Alfonso Papa non è andata così, lui ha fatto 23 settimane di carcere, finchè la Corte di Cassazione non si è pronunciata in favore della sua scarcerazione. E dei radicali? Non si dice nulla, solo dei leghisti? Va bene la coesione di partito e di alleanza (va bene nel senso si soprassieda pure, giacché scontata) ma del supporto dei radicali cosa si dice? Il giudizio di arresto è un giudizio politico e deriva dalla procedura penale? Cosentino muove una quantità di elettori consistenti alle urne e rimuoverlo sarebbe potuto essere vantaggioso per il centrosinistra e i partiti di supporto? Qui non si dovrebbe parlare di equità, quanto piuttosto di mancanza di fondamento dell'operato della classe politica, la quale siede nelle aule parlamentari senza rappresentarci. E puoi star certo che uno come Nicola Cosentino, anche con il sistema proporzionale, sarebbe eletto con pienezza di scrutinio, e forse non per meriti politici...

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  2. la tua appendice è sempre ben accetta!
    l'equità è un riferimento a quello che dici tu. mi spiego: il fatto che un giudizio penale possa passare da un giudizio politico è inaccettabile! è per questo che non esiste il concetto di equità o almeno non esiste in rapporto tra popolazione e casta!

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