
Ho lasciato
quando Renzi governava l’Italia e la Merkel l’Europa, Obama gli Stati Uniti, il
Regno Unito faceva parte della comunità europea, Fidel Castro era ancora vivo e
c’era ancora l’embargo e l’Isis terrorizzava tutti. Ho ripreso con un
simil-Renzi al governo, un simil-Berlusconi alla casa bianca ma con infinite
possibilità di evoluzione, un Castro (Raul) a Cuba. La Merkel è sempre al suo
posto e l’Isis li terrorizza tutti ma ha cambiato politica o meglio gli
attentatori hanno “preferito” spargere il sangue degli altri anziché il loro.
Specialità della casa: il passamano
Ricapitoliamo.
Il PD vince le elezioni nel 2013 ma il partito più votato dagli italiani è il
Movimento 5 stelle. Bersani comincia a sondare possibili alleanze. Passerà la
mano a Letta che circa un anno dopo passerà la mano a Renzi che circa 2 anni
dopo (fatale fu il referendum sulla costituzione) passerà la mano a Gentiloni
che, a quanto pare, non può più passare a nessuno e quindi la giostra dovrebbe
chiudersi qua. Giusto il tempo di guadagnarsi la tanto agognata pensione da
parlamentare. Governi di larghe intese, grandi progetti per il mondo della
scuola e del lavoro, per la pubblica amministrazione e per i giovani. Grandi
progetti. Come quello del ponte sullo stretto precedentemente criticato, poi
rivalutato e poi ancora accantonato.
La legge Cirinnà
non basta ad acquietare l’animo degli italiani anche se, obiettivamente,
rappresenta un bel passo in avanti verso la civiltà.
Una finestra sul mondo
L’intero
globo ha seguito con attenzione le elezioni presidenziali americane. La Clinton
per i democratici e Trump per i repubblicani. Evidentemente c’era qualcosa che
non andava nelle trasmissioni delle notizie da Washington all’Europa. Noi eravamo
convinti che la Clinton vincesse a mani basse, in America invece Trump andava
già verso la casa bianca. “Nessuno immaginava” diranno. Nessuno immaginava perché
nessuno evidentemente aveva seguito la campagna elettorale. Mentre la signora
Clinton parlava e parlava e parlava, il buon Trump era molto più diretto e ha
fatto leva sulle paure degli americani, con un linguaggio molto più
comprensibile e spiccio. Sorpresa! Ha vinto Trump con le sue follie sui muri, sulle
guerre e sull'inesistenza dell’inquinamento ambientale.
Qui Europa
I nostri
cugini d’oltralpe sono alle prese con le elezioni nazionali. La finale sarà
Macron vs Le Pen. Con le dovute differenze, sembra una storia già vista. Ci si
augura Macron ma la Le Pen fa leva sulle nuove paure francesi: immigrazione
incontrollata e terrorismo e sul forte senso di nazionalismo: sostiene a gran
voce un ritorno alla sovranità nazionale e monetaria.
C’è un forte
ritorno della destra. Un forte ritorno sostenuto da molte fette di popolazione,
generato probabilmente da un malcontento generale che i moderati e i
democratici non hanno saputo gestire. Troppo impegnati a difendere le loro
posizioni europeiste e i loro interessi. Sono diventati di destra senza nemmeno
accorgersene. Il problema reale è proprio questo. Perché movimenti con ideali simili
e per niente democratici riescono ad ottenere consenso? Cos’è che non va? È necessario
che la sinistra torni a fare la sinistra, che si occupi di temi etici e sociali,
che si occupi delle fasce più deboli e della classe media che porta avanti la
struttura finanziaria di ogni singolo paese.
Venti di guerra
Come se non
bastasse, oltre al pericolo costante degli attentati di matrice islamica, negli
ultimi giorni, alcuni attriti da due personaggi “particolari” terrorizzano l’intero
globo: La Corea del Nord sostiene di poter cancellare della faccia della terra l’America
che, come al solito, si propone come portatrice sana di pace e democrazia.
Zio Sam sta
tornando ed è più agguerrito che mai!
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