Sembrava una lotta impari. Sembrava…
Alla vigilia delle amministrative nel capoluogo campano sembrava che il Popolo della Libertà non avesse rivali.
La sinistra si presenta spaccata su due fronti: da una parte il PD con a capo Mario Morcone “raccattato” in maniera talmente rapida dal partito tanto da non dargli la possibilità di effettuare per tempo il cambio di residenza e quindi non concedendogli la possibilità di votare, con delle primarie annullate che avevano proposto come candidato a sindaco Andrea Cozzolino e con anni e anni di emergenza rifiuti mai risolta.
Dall’altra parte, invece, Luigi De Magistris appoggiato dall’Italia dei Valori e dalla federazione della sinistra che sembrava potesse fare solo da spettatore ad una battaglia tra le due grandi forze del paese.
Per farla breve in quadro nero.
Tutto questo favoriva la coalizione di centro-destra che di fronte a questa divisione si sfregava le mani e vedeva sempre più vicina la vittoria.
Ma a quanto pare i napoletani hanno deciso di mandare un chiaro segnale al mondo politico.
C’è bisogno di cambiamento e per questo né Lettieri né Morcone possono andar bene.
Il PD farebbe meglio a dileguarsi per la batosta ricevuta e il PDL dovrebbe cominciare a fare tutti gli scongiuri possibili visto che nemmeno in un contesto dove l’avversario sembrava alle corde è riuscito a vincere al primo turno aumentando così le possibilità di De Magistris di diventare il nuovo sindaco della città.
Napoli da un segno anche al presidente del governo le cui dichiarazioni non hanno evidentemente colpito la gente. Forse avrebbe dovuto promettere uno scudetto o magari una Champions e non soltanto promettere di non acquistare giocatori dalla S.S.C. Napoli visto che è questo è il suo modo di fare politica.
De Magistris può sicuramente rappresentare il futuro della città tagliando tutti i rapporti (“Nella mia giunta non ci sarà nessun esponente delle precedenti amministrazioni”) con quella politica vecchia e logora che ha portato Napoli al fallimento.
Chissà se il PD è d’accordo!
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