C’era una volta un paese che per eleggere i propri
leader utilizzava un metodo un po’ strano: l’elezione. Questa azione consisteva
nel chiedere ai cittadini che avessero raggiunto la maggiore età, di esprimere
una preferenza, di destra o di sinistra, ma anche di centro, o un po’ di destra
e un po’ di sinistra, comunque una preferenza.
Il cittadino usciva contento dall’urna elettorale convinto di aver contribuito a cambiare il paese, se in meglio o meno lo avrebbe scoperto durante la legislatura. Prima accadeva così.
Ora invece si è pensato che i cittadini non siano in
grado di poter apporre una X su un comunissimo pezzo di carta così, da qualche
anno a questa parte, si è deciso di scavalcare questa inutile tradizione e di
insediarsi al governo senza chiedere a nessuno.
È stato così per Mario Monti un economista che
guidava i politici, poi Enrico Letta, quello delle larghe intese, poi, stando
alle ultime nuove dovremmo ritrovarci Matteo Renzi, leader del PD . il tutto
senza uno straccio di voto, uno straccio di una campagna elettorale, uno
straccio di niente.
Ora mi viene da chiedere: ma perché se sono così
convinti della bontà delle loro azioni preferiscono tener fuori il loro
elettorato da una decisione così importante?
Perché ci si va a confrontare con un pregiudicato che
tanto male ha fatto all’Italia intera, per giunta ex leader dell’opposizione?
Perché hanno votato contro l’abrogazione dell’attuale
legge elettorale?E poi perché si canta bella ciao dopo aver regalato 7 mld di euro alle banche?
Sono domande a cui non ci sarà mai una risposta ma
c’è una cosa che non dovrebbe passare inosservata: sono circa 3 anni che
cambiano il governo ma non chiedono agli italiani di esprimersi sulla
questione. Cosa vuol dire? A cosa stanno pensando? Dove vogliono arrivare?
Meditate gente, meditate!