giovedì 31 maggio 2012

Momenti di riflessione...

Aggiungere eventuali ulteriori commenti,  non tanto sull'accaduto ma sulle parole dell'on. Di Biagio, sarebbe praticamente inutile!

venerdì 25 maggio 2012

Fischio tricolore


La finale di Coppa Italia lascia qualche piccolissimo strascico di polemiche.
Infatti, mentre Arisa cantava l’inno Italiano al centro del campo, con le formazioni di Napoli e Juventus schierate al suo fianco e rivolte verso la tribuna d’onore, son venute giù caterve di fischi dai settori riservati ai tifosi azzurri.
A chi ha seguito la partita alla TV non saranno sfuggite le dichiarazioni del presidente del senato Renato Schifani che, come al solito, si è detto indignato e amareggiato per l’accaduto. L’intervistatore ha tentato di minimizzare addossando, come si fa in questi casi; la colpa a “qualche” povero imbecille ma questa volta nascondere l’accaduto è veramente difficile.
Sull’accaduto vorrei fare due considerazioni:

1. Il girono stesso della finale, alle 4:05 di mattina, la terra ha tremato. La regione emiliana si è svegliata di sobbalzo nel bel mezzo di un terremoto. Terremoto che miete vittime. 4 si dirà. Ma purtroppo il numero è inesatto. A fine giornata le vittime saranno 7 e gli sfollati 5.000.   
Questa notizia è solo l’ultima di un fine settimana da dimenticare. Il giorno prima, a Brindisi ha perso la vita una studentessa di 16 anni a causa di un’esplosione avvenuta nei pressi della scuola causata, a quanto pare, da uno squilibrato. Un morto e 6 feriti di cui uno gravissimo.
Il bilancio è spaventoso ma, come se niente fosse accaduto, alle 21:00 del 20 maggio è cominciata la finale di coppa. Presenti ovviamente le autorità che esprimevano cordogli a destra e a manca.

2. I tifosi napoletani hanno fischiato l’inno nazionale e per questo la società sportiva calcio Napoli dovrà pagare un’ammenda recapitatagli dal giudice sportivo Tosel. Ammenda che ci può stare ma c’è un però.
Spesse volte politici italiani, leghisti per l’esattezza, numerose volte hanno fischiato l’inno e invitato le parsone a “pulirsi il culo col tricolore”. Evidentemente quando queste cose erano fatte nessun altro politico italiano era presente. Nemmeno Schifani.

Probabilmente i motivi di questi fischi vanni ricercati altrove o magari indietro negli anni.
La verità è forse un’altra: Schifani e compagnia avrebbero fatto meglio a indignarsi per cose molto più importanti e magari a riflettere sul fatto che ci si sente uniti solo quando gioca la nazionale di calcio. Un po’ troppo poco!

I fischi all'inno.

sabato 19 maggio 2012

Arma di distrazione di massa


“Il controllo sociale ha bisogno di una società statica. Una società competitiva, dinamica e libera dà alla gente sempre nuove possibilità di fare fortuna e di sostituire le persone che in un dato momento ne sono ai vertici.”  None dare call it conspiracy,  Garry Allen 1971.
Sono sempre stato sostenitore di questa idea: La classe politica o chi per essa, attraverso determinate scelte, cerca di renderci incapaci di pensare, di ragionare, di uscire fuori dagli schemi da loro imposti per far si che il domani sia identico all’oggi. L’obiettivo è quello di creare una classe politica e dirigenziale come quella attuale ma con una differenza sostanziale: quella di oggi sa bene quali sono i pro e i contro di certe scelte,  quella del futuro non sarà in grado di distinguere. Saremo come loro ma con l’handicap di vedere solo ed esclusivamente un solo lato della medaglia, quello più conveniente.
È ovvio che per centrare l’obiettivo ci sia bisogno di una “politica” ad hoc. E allora da dove si parte per entrare nelle case di tutti? Dalla porta? Sbagliato! Dalla televisione.
Il “piccolo schermo” è la più grande “macchina di distrazione di massa” che sia stata mai inventata. Attraverso questo piccolo rettangolo ci tirano addosso quintalate di spazzatura, di melma, che però si fa pian piano strada nella nostra società.
La cosiddetta tv spazzatura riporta nelle nostre case il concetto di mediocrità. Dai talent show ai reality a programmi d’intrattenimento il messaggio è sempre lo stesso: l’essere mediocre, il pensare mediocre, il vivere mediocre come  risoluzione di tutti i problemi. L’uniformarsi alla massa e pensare che, in fin dei conti, non è importante avere una cultura o studiare, l’importante e avere soldi e fama, anche per un brevissimo periodo di tempo anche se non si sa fare niente di niente. L’importante è rivolgere la propria attenzione altrove, concentrarsi su cose che in realtà non servono mentre gli altri fanno i propri interessi.
Poi ci si mettono i tagli alla cultura, all’istruzione, alla ricerca e a tutto quello che può dare la capacità ad una persona di essere libera. Libera di pensare con la propria testa.
Questa non è una teoria complottistica ma semplicemente una ricostruzione reale di quello che è oggi la nostra società. Una società statica che subisce il controllo da parte dei cosiddetti potenti.
Usiamo la testa!!!

lunedì 14 maggio 2012

Dieci fastidiosissime domande!


Nei salotti politici che dominano e caratterizzano la televisione italiana, da Bruno Vespa a Giovanni Floris, passando per “l’eretico” Michele Santoro fino al “duo” Mentana-Vinci, sono stati affrontati innumerevoli argomenti con illustri ospiti del panorama politico italiano. Le domande però sono sempre le stesse. Accomodanti e dalle risposte scontate onde evitare che l’ospite di turno possa adirarsi nei confronti del padrone di casa.
Anche durante il famoso “testa a testa” per le elezioni politiche del 2006 che vedeva opposti Berlusconi e Prodi, le domande poste da giornalisti in studio sembravano fatte su misura per i partecipanti.
Sarebbe simpatico se qualcuno, un giorno, riuscisse a porre delle domande un po’ diverse a coloro i quali ci hanno portato sul baratro.
Di seguito sono riportate dieci domande alle quali un politico avrebbe grosse difficoltà a rispondere:

1- Considerando la crisi attuale, conseguenza di anni e anni di mal governo, non crede sia giusto mettere da parte tutti coloro i quali hanno attivamente preso parte a questo disastro? Mi riferisco a tutti quelli che sono in parlamento da più di 20 anni.

2- Considerando la crisi attuale, e che il popolo manifesta continuamente difficoltà economiche e in buona parte dei casi non riesce più ad arrivare alla terza settimana del mese, è giusto che la classe politica continui a ricevere stipendi che si aggirano intorno ai 14.000 €, evitando di accennare a tutti i benefit di cui disponete come viaggi gratis, esenzioni, riduzioni e via discorrendo?

3- Il popolo italiano, con un referendum del 1993 ha dichiarato apertamente di non voler più contribuire economicamente al sovvenzionamento dei partiti politici. La legge è stata “aggirata” con l’introduzione del rimborso elettorale. Ci può dare spiegazioni in merito? Ma soprattutto ci può spiegare come, post elezioni, i partiti incassano circa 5 volte in più rispetto a quanto speso?

4- Come mai, durante le campagne elettorali quasi mai si trattano argomenti come il rincaro dei prezzi dei carburanti, ormai arrivati alle stelle, o dei cartelli delle assicurazioni?

5- Per quale motivo, in parlamento, siedono persone condannate in terzo grado? C’è una legge che vieta a persone con carichi pendenti di prendere parte alla vita politica nazionale? Se esiste, perché nelle liste dei partiti compaiono persone che hanno avuto o che hanno ancora problemi con la legge?


6- Domanda per Bossi, o Maroni, esponenti leghisti.
Per quale motivo, lei che professa la separazione dello stato italiano, sostenendo lo slogan “ROMA LADRONA” e l’idea che il Veneto e la Lombardia siano i veri motori dell’economia italiana, giura fedeltà alla repubblica italiana per la carica di ministro e riceve un lauto stipendio da quella che lei definisce Roma ladrona e che le pagano, indistintamente, tutti i cittadini italiani?

7- In molti affrontano l’argomento dei cosiddetti “cervelli in fuga”. Tutti contrari al fatto che gli studenti e i laureati italiani cerchino fortuna altrove. Bene. Come si può ovviare a questa situazione imbarazzante se, di continuo, vengono tagliati fondi alla ricerca e alla cultura? C’è un sistema per garantire un minimo di meritocrazia? L’esempio lampante di questa situazione e il sig. Renzo Bossi.

8- é possibile che l’informazione sulle reti nazionali televisive cui gli italiani pagano una quota annuale debba essere controllata dai partiti che decidono cosa “mostrare” agli italiani e cosa no? In merito a quest’argomento è a conoscenza del fatto che House of freedom classifica l’Italia come un paese semi-libero?

9- Spesse volte i politici affermano che lavorare in parlamento non conviene. Guadagnerebbero più soldi se esercitassero le loro professioni private. Secondo lei queste affermazioni corrispondono al vero? Per quale motivo un uomo dovrebbe guadagnare meno soldi ed essere preso di mira dal popolo italiano? Quindi la classe politica “lavorerebbe” la gloria e rinuncerebbe a tutti i benefici che la stessa politica offre?

10- la decima domanda mettetecela voi!
 
Secondo voi qualcuno sarebbe capace di rispondere?

mercoledì 9 maggio 2012

Uscimmo a riveder le stelle…


Secondo il capo dello stato Italiano, Giorgio Napolitano, i risultati ottenuti dal movimento 5 stelle capitanato dal comico genovese Grillo, non rappresentano niente. Che del “boom” di cui tutti i giornali parlano, lui non se n’è accorto sostenendo, data l’età, di ricordare solo il “boom” degli anni ’60.
Poco male perché di sicuro se ne saranno accorti con una certa amarezza soprattutto i leader dei partiti politici, oltre al popolo italiano.
Ma andiamo con ordine.                                                              
Prima di questa tornata elettorale la triade A.B.C. ha tentato di denigrare in maniera palese l’unico avversario presente (m5s), visto che i tre partiti che rappresenterebbero la maggioranza degli italiani sono divisi nei comuni ma insieme al parlamento.
Viene da se che parlare di nemici sarebbe alquanto paradossale.
Il tentativo di denigrazione però si riduce a semplice attacco personale ad un comico che “pubblicizza” in maniera alternativa un movimento e che, cosa principale, non è candidato e pare non abbia alcuna intenzione di farlo.
Ma prima di metterla sul personale ci hanno messo in guardia dall’antipolitica e dalla demagogia tentando di mettere in cattiva luce tutti quelli che cercano di dire le cose come stanno.
Tentativi andati abbondantemente a vuoto visto che il vero vincitore di questa tornata elettorale è proprio il movimento 5 stelle che ottiene risultati inaspettati. In alcune città supera addirittura il 20% delle preferenze e a Parma, con circa 25.000 voti, va al ballottaggio.
Il Pdl è stato letteralmente asfaltato, distrutto, spazzato via.
L’Udc è strano: in certi comuni ha appoggiato il centrodestra e in altri il centrosinistra, autoproclamandosi la terza forza del paese.
Il Pd si va nascondendo dietro candidati del Sel come a Genova e le prende di santa ragione, pur andando al ballottaggio, a Palermo.
Il premio per la dichiarazione più assurda va ad Angelino Alfano che candidamente dichiara: Registriamo la sconfitta, ma non è una catastrofe! Beh se non è catastrofe questa…
I risultati migliori del movimento sono stati ottenuti al nord mentre al sud evidentemente c’è ancora la cultura del “Se mi votate…”
Il vento sta cambiando e qualcuno ha paura…